Sinossi:
Chiara Vigo è l'ultima superstite che intesse il Bisso Marino, il filo dorato con cui venivano create le vesti dei sacerdoti e dei faraoni. Citata più volte nelle sacre scritture, questa seta del mare arriva dalle profondità con un canto, un gemito, una melodia.
Il Bisso deriva dalla Pinna nobilis, il più grande bivalve di tutto il Mediterraneo, che viene raccolto in alcuni mesi dell'anno dalle profondità marine solo da chi lo sa maneggiare, con la maestria propria degli artisti rinascimentali.
Chiara Vigo lo raccoglie immergendosi nel mare di Sant'Antioco, in Sardegna, per farne opere uniche che non possono essere vendute, ma solo donate.
Non è un'artigiana, né un'artista. È la depositaria di un talento unico, di segreti antichi, che si raccontano ai posteri sotto giuramento.
Chiara è un’eccellenza. Chiara è una filosofa. Chiara è una sciamana.
Vive a Sant'Antioco con suo marito in una casa semplice e fatta di poche cose.
Il Museo del Bisso, dove lei passa quasi tutto il suo tempo a spiegare con pazienza al mondo cos'è la seta marina, viene visitato ogni anno da migliaia di persone che arrivano da ogni parte della terra.
Chiara chiede da trent’anni una scuola per tramandare le sue conoscenze, anche come metafora di meditazione sull'oggi e sulle nostre reali potenzialità e necessità.
Chiara è candidata all’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”.
Chiara Vigo (Calasetta, 01.02.1955), è nipote di Leonilde Mereu, l'ultimo maestro che negli anni '60 insegnava i segreti insegnava gli antichi segreti della lavorazione del bisso.
Da bambina Chiara ama trascorrere lunghi periodi a contatto con la nonna percependo ben presto la forza della sua grande spiritualità e della preziosità del suo sapere. E così la nonna Leonilde comincia con lei un lavoro di iniziazione.
Da bambina, via, via fino alla giovinezza anni, Chiara farà proprio quell'immenso e profondo mondo di sapere e quella particolare sensibilità che sono condizioni indispensabili per lavorare il bisso. Col tempo Chiara consegue alcuni diplomi di scuola che potrebbe utilizzare per intraprendere un qualsiasi impiego moderno, ma non è questo che le interessa. Anzi incomincia a soffrire per quella aberrazione del nuovo vivere socio-istituzionale che da una parte lascia scomparire le antiche maestrie e sapienze che sono vivi serbatoi di valori, e dall'altra vede sempre più le antiche arti relegate a semplici vetrine museali, a contenitori vuoti.
Quindi il legame affettivo con la nonna diventa inscindibile e irrinunciabile legame culturale. Così Chiara si affaccia al bisso scoprendo presto che la passione, la pazienza, la fatica, la cura minuziosa del particolare, sono gli strumenti della sua valorizzazione.
Il fascino delle realizzazioni artistiche della nonna Leonilde, la profonda spiritualità che la governa, inducono Chiara ad intraprendere questo difficile percorso. Difficile perché ormai i tempi sono cambiati e la morfologia dell'ambiente sia naturale che umano è irriconoscibile. La marea consumistica ha piegato le radici degli antichi mestieri, ha slegato le comunità dalla natura dei propri luoghi, ha prodotto l’alterazione totale dei bisogni di ciascuno di noi. Attori:
- Chiara Vigo (se stessa);
- il Maestro Amedeo Tommasi (se stesso);
- Fabio Pagotto (se stesso);
- Mario Spanu (se stesso);
- Agnese Meloni (se stessa);
- Roberta De Montis (se stessa);
- Giuseppe Mongiello (se stesso);
- Maria Pasqui (se stessa);
- Giulia Piccione (se stessa). Sceneggiatura:
Rossana Cingolani Musiche:
Pier Cortese & Maria Luisa Congiu Fotografia:
Rossana Cingolani Produzione
Cinehollywood - Documentaria (Milano - MI - Italia) Nid: 2239 |